Capitano giorni in cui ci si sente pungenti come l’anice stellato, aguzzo non solo nelle otto punte acuminate della bacca legnosa, ma per il profumo intenso che genera, secondo la tradizione, un calore stregato.
Un ardore da stemperare nella fragranza calma del bois de rose, nella freschezza del bergamotto, nella dolcezza del gelsomino, nella sensualità di ambra e muschio. Ma che viene sostenuta e modulata da altre spezie piccanti come il seme di finocchio e di cumino.
E’ una sensazione di tonicità esotica, di euforia non convenzionale, assertiva, che gioca con il cuore e con il cervello affilando le sensazioni e i sensi.
Un brivido caldo come una piccola scossa elettrica continua, che crea e sostiene energia, e che si può propagare a chi ci circonda soltanto con un tocco.
Sempre che la persona a cui si vuole dare la scossa sia un buon conduttore.
Bacche di anice stellato e schegge di bois de rose, il succo di un bergamotto, gelsomino, finocchio, carvi ed iris un pizzico ognuno, ambra, muschio e vaniglia quanto basta.